IL SORRISO DELLA SCIMMIA
Drammaturgia: Vidoolah Mootoosamy
Regia: Alberto Cavalleri
Con: Yudel Collazo, Rufin Doh, Mayil Georgi, Anna Godina, Tommaso Russi
Produzione: Ananke Arts
Una famiglia di immigrati di origine indo-mauriziana è alle prese con un evento cruciale: il Padre deve recarsi in Comune per il conferimento della cittadinanza italiana. Ma questa occasione di festa si trasforma presto nel rischio, ricco di tensione, di un esame sociale che mette alle corde l’intera famiglia. In particolare, Raoul, il figlio, è combattuto tra la necessità di aiutare il padre e la frustrazione di sapersi ancora “straniero”. La somiglianza fisica col Padre, a cui fa riferimento amaro il titolo della pièce, simboleggia per Raoul il marchio del disagio e del servilismo della propria famiglia in Italia. Nonostante le destabilizzanti apparizioni del giovane vicino di casa, Vikram, e le ripetute preghiere della Madre al dio Ganesh, sarà la collega di Raoul, Laura, a dispetto della diffidenza verso gli Italiani, a portare una energia diversa nella casa di solito preclusa.
I temi del disagio linguistico e della difficoltà di integrazione sono rappresentati nelle scene di apertura e di chiusura, dove il riferimento metaforico alla “bambinanza” della famiglia è il segno della condizione di inferiorità, inerme e ingenua, in cui tutti i membri della famiglia si sentono per destino avvolti.
ELOGIO DELLA LENTEZZA
Regia e drammaturgia: Alberto Cavalleri
Ass. regia: Vidoolah Mootoosamy
In collaborazione con: Daniela Airoldi Bianchi del Teatro Officina
Luci: Beppe Sordi
Foto: Angelo Lo Buglio
Produzione: Ananke Arts / Teatro Officina
In un piccolo teatro dismesso e quasi fuori dal tempo, un gruppo di anziani viene convocato per partecipare ad un misterioso “Regeneration Program”: in un’ora gli viene chiesto di eseguire una serie di istruzioni, provocatorie e irriverenti, provenienti da un beffardo distributore automatico. Le istruzioni li costringono a fare i conti con loro stessi, con la propria forza o fragilità, a proiettarsi nel buio del futuro e a considerare le trasformazioni del loro corpo, con le sue fatiche e i segni tangibili del tempo. Il gruppo di anziani, spinto dalle circostanze ad essere una “classe sociale”, sarà capace di rielaborarsi e reagire alle provocazioni, per ritrovare un senso essenziale nelle cose entro lo scadere dell’ora? Per loro è una occasione inattesa e insieme irripetibile per ragionare e sentirsi scorrere dentro il senso della lentezza.
ELOGIO DELLA FUGA
Regia e drammaturgia: Alberto Cavalleri
Ass. regia: Vidoolah Mootoosamy
Musiche dal vivo: Gianni Parodi
Foto: Ananke Arts
Produzione: Ananke Arts
Tre giovani percorrono le rotte dell’immigrazione verso l’Italia, partendo da regioni diverse dei Balcani. Le loro vite, occasionalmente, si incontrano. Necessità di sfamarsi, necessità di scrivere ciò che sta accadendo, necessità di dormire, di scaldarsi, di confortarsi con una canzone, di sdraiarsi a terra, di fare l’amore, di guardare il terreno mutevole del viaggio: sono le tessere di una fuga che non disdegna il treno, il traghetto, l’autostop, un tratto a piedi lungo la strada.
Si sta in equilibrio su se stessi, sapendo di essere persone invisibili. Per i tre giovani l’arrivo, il finisterrae, è l’Italia, mentre molte partenze e continue identità vengono abbandonate. Corro, vado, scappo come posso, torno solo se voglio, vado oltre la frontiera, affondato nelle mie scarpe, come in una barca forata…